Confronto con Domenico Letizia

La seguente intervista documenta diverse intense e fruttuose attività del partito dei radicali (di natura transnazionale, oltre che sempre attento anche alla realtà italiana), a favore di principi umanitari e del rispetto dei diritti sociali, che si cerca di ampliare in senso libertario. Su questi temi, infatti, si esprime e spazia la testimonianza del giovane esponente radicale, Domenico Letizia, che ha studiato Storia all'Università degli Studi di Napoli Federico II, e  già con un ruolo di rilievo nel partito: storico, saggista, scrittore, attivista per i diritti umani e civili presso varie Organizzazioni Non Governative, tra le quali "Nessuno Tocchi Caino", organizzatore del Partito Radicale non Violento. Domenico Letizia, infatti, originario di Maddaloni (CE), esprime una analisi approfondita e ricca di sensibilità riguardo l'attenzione sui diritti umani nel mondo, comprendente anche l'attenzione al rispetto di potenzialità e talenti del generi femminile, e, quindi, ai diritti della donna,  l'impegno contro la pena di morte (si può ricordare, tra i tanti episodi di impegno nel sociale, che uno dei più noti scioperi della fame di Marco Pannella fu contro l'esecuzione dell'ex ra“s irakeno Saddam Hussein), oltre che contro i trattamenti vessatori nelle prigioni, del mondo ed italiane. Riguardo la situazione italiana, in particolare vengono ricordati la grave e penosa situazione dei detenuti del carcere di S. Maria Capua Vetere, gli arbitri sull'ergastolo ostativo, l'uso disinvolto della carcerazione preventiva (ultimamente, sta facendo molto riflettere, ad esempio, il caso del legale napoletano Vittorio Trupiano, in custodia cautelare senza seri riscontri di indizi). Altre tematiche significative riguardano, inoltre, le questioni della libertà di ricerca scientifica e di una maggiore possibilità di auto-determinazione della propria vita.

Ricciardi:" Puoi esporre almeno alcuni degli aspetti programmatici che ritieni più validi portati avanti dai radicali e che consideri primari per una maggiore evoluzione della società?"

 Letizia: "La battaglia radicale ha raggiunto nell'ultimo periodo la sua più alta evoluzione teorica e giuridica, ovvero, la formulazione in ambito transnazionale dello stato di diritto, laico, democratico, federalista e rispettoso dei diritti umani. La rappresentazione statuale della liberal democrazia? Non solo, poichè rappresenta il suo superamento in ottica libertaria. La codificazione in ambito internazionale e in seno alle Nazioni Unite di nuovi diritti umani, (i diritti umani sono per loro natura individuali e universali) rappresenta la sfida decisiva, attraverso metodologie transnazionali, a problematiche che sono globali. Apice di tale battaglia è la conoscenza. Ciò che ha prodotto il caso Assange e Wikileaks, senza dimenticare le menzogne che hanno condotto alla guerra in Iraq, è la consapevolezza della formulazione di un nuovo diritto umano: "il diritto umano alla conoscenza". Qualche giorno fa ho scritto un articolo per il quotidiano "Il Garantista", insieme all'ex Ministro degli Esteri Giulio Terzi, in cui ponevamo i fari di tale vertenza, riassumibili in alcuni punti cardine: "Le libertà religiose e politiche e la parità di genere, il rispetto della dignità della donna. Il futuro riserva grandi interrogativi al quale la visione dello "Stato di Diritto, democratico, federalista e laicoÓ potrebbe fornire una risposta concreta". "

Ricciardi: "Il Partito Radicale è particolarmente noto per battaglie di civiltà relative alla giustizia, per i diritti dei detenuti, e contro gli abusi che a volte si sono verificati riguardo l'uso della carcerazione preventiva e dell'articolo 41 bis: ci puoi narrare almeno alcuni esempi possibili di situazioni e casi che ti abbiano particolarmente colpito al proposito? Intendo sia sul piano del tuo impegno di radicale, che su quello più generalmente personale ed umano."

 

 Letizia: "Ho lavorato alla stesura di molti articoli e dossier sulle condizioni della giustizia, della tortura e delle carceri, non solo riguardanti l'Italia. Ogni volta che ci siamo recati in sit-in o in visite ispettive nelle strutture penitenziarie del casertano c'è qualche caso o qualche episodio irrispettoso della dignità umana e vergognoso per uno stato che si definisce democratico e paladino dei diritti umani. Mentre discutiamo, nella struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere nel pieno del mese di Agosto, manca l'acqua e i detenuti sono costretti a trascorrere le loro giornate senza acqua e in stato costante di sovraffollamento. Inoltre vorrei ricordare il caso di Francesco Mastrogiovanni, l'insegnante di Vallo della Lucania, morto nel salernitano in seguito ad TSO, un caso che ho seguito dall'inizio e che ha generato tutta una serie di interrogativi in Campania su quelle che sono le condizioni della giustizia e della sanità nel nostro paese. Anche il caso dell'avvocato penalista napoletano Vittorio Trupiano è emblematico. Trupiano era stato indagato per una questione di opinione (nonostante siamo in un sistema che si definisce democratico e costituzionalmente antifascista) avendo portato avanti la tesi di una parziale incostituzionalità dell'articolo 41 bis, riguardo cui aveva promosso la possibilità di un referendum; inoltre, la candidatura del legale a Marano di Napoli nel 2001 vide la sua Lista Trupiano erroneamente collegata in un patto elettorale con boss locali. Il caso di Trupiano, nuovamente in detenzione preventiva senza indizi evidenti, farà ancora per molto parlare e non solo a Napoli e in Campania. "

 

Ricciardi: "Puoi accennare qualcosa di alcune prossime iniziative dei radicali che consideri possano essere particolarmente importanti, sul piano nazionale e per i diritti umani nel mondo?"

 

 Letizia: "La formazione e la formulazione dello stato di diritto a partire dalle condizioni della giustizia e la formulazione in ambito Onu del diritto umano alla conoscenza. Voglio anche ricordare il lavoro sull'Eutanasia Legale dell'Associazione Luca Coscioni e il gravoso impegno per il prossimo Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica che si terrà in Tunisia, paese al centro del dibattito politico internazionale. Per quanto riguarda il caso italiano è importante continuare sul piano dell'Amnistia per la Repubblica, almeno per i casi legati alla legge incostituzionale della Fini Giovanardi. Come attivista della Ong Nessuno tocchi Caino ritengo fondamentale proseguire la battaglia internazionale per l'abolizione della pena di morte nel mondo e in Italia l'abolizione dell'ergastolo ostativo e una completa riformulazione dello stato della giustizia, non dimentichiamo l'irragionevole durata dei processi in questo paese. I quesiti referendari sulla "Giustizia Giusta" promossi nel 2013 sono ancora fortemente validi."

 Ricciardi: "Ci sono specifiche proposte radicali che pensi possano avere particolare importanza ed impatto per la nostra regione, la Campania? Terra tanto ricca di cultura ma anche di contrasti..."

 

Letizia: "In Campania vi è innanzitutto da intraprendere una sfida culturale. Attivarsi per i diritti umani è sempre difficile, ma in Campania lo è ancora di più. Oltre il "caso giustizia" che affligge questi territori, la questione ambientale è tra le priorità. Dissento idro-geologico, rischio Vesuvio, inquinamento ambientale, inefficienza istituzionale dei dipartimenti addetti alla salvaguardia ambientale. Bisognerebbe attivarsi in massa per il funzionamento dei registri per i malati tumorali, meccanismi censitari nella raccolta di informazioni sui malanni causati innanzitutto dall'elevato inquinamento ambientale del territorio napoletano e casertano. Vi invito a seguire l'ottimo lavoro che svolge il radicale Maurizio Bolognetti da sempre attivo nelle vertenze ambientali e contro lo sfruttamento illegale e scellerato dei territori meridionali. Riguardo la battaglia Onu per la moratoria universale contro la pena di morte vorrei ringraziare il Sindaco di Maddaloni Rosa De Lucia che alcuni mesi fa ha sostenuto un convegno importantissimo nella sua città con Nessuno tocchi Caino e alcune Organizzazioni Non Governative, tra le quali la Lega Italiana per i Diritti dell'Uomo, il Tribunale Dreyfus presieduto da Arturo Diaconale e il Comitato italiano Helsinki per i diritti umani. Un dibattito interessante (durante il quale ho avuto il piacere e l'onore di svolgere il ruolo di moderatore) in cui si è presentato anche il rapporto Nessuno tocchi Caino 2014 sulla pena di morte nel mondo. A tal proposito da alcune settimane è stato pubblicato il rapporto 2015 sulla pena di morte nel mondo; per continuare con tale lavoro vi invito all'iscrizione a Nessuno tocchi Caino e al Partito Radicale Transnazionale. La galassia radicale o la scegli o la sciogli. "

(Questo servizio è stato pubblicato sui giornali telematici Corriere di Aversa e Giuliano, Caserta24ore, Giustizia Giusta (giornale in carta stampata, a cadenza mensile), La Civetta (giornale in carta stampata, trimestrale); inoltre, un estratto del servizio, contenente ampia parte della seconda risposta, è stato pubblicato sul quotidiano in carta stampata Il Roma, citandolo in un altro articolo) Introduzione e quesiti di Antonella Ricciardi Nota di aggiornamento: un altro atto di primaria importanza sull’attività del radicale Domenico Letizia per i diritti umani è stata la pubblicazione del comunicato stampa sotto riportato, pubblicato sui seguiti giornali on line “Caserta24ore”, e “Ristretti Orizzonti”, e sul celebre giornale in carta stampata “Roma”, oltre ad essere stato citato su Radio Radicale COMUNICATO STAMPA RADICALE SULLA GIUSTIZIA IN CAMPANIA Di Domenico Letizia "L'esponente radicale Letizia sullo stato della giustizia: sì alla dignità dei detenuti del casertano e non solo, e no alla prigionia preventiva dell'avvocato Trupiano a Napoli" "Il partito radicale, tramite i suoi singoli esponenti, continua incessantemente nella stesura di molti articoli e dossier sulle condizioni della giustizia, della tortura e delle carceri, non solo riguardanti l’Italia. In quanto esponente del partito, con un ruolo di impegno di "Nessuno tocchi Caino", che terrà il suo VI Congresso nel carcere di Opera a Milano, il 18 e 19 dicembre 2015 , rendo noto che in ogni sit-in o in visite ispettive nelle strutture penitenziarie del casertano c’è qualche caso o qualche episodio irrispettoso della dignità umana e vergognoso per uno Stato che si definisce democratico e paladino dei diritti umani. Addirittua, nella struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere in piena estate, a mancare è stata l’acqua e i detenuti si sono visti costretti a trascorrere le loro giornate senza acqua e in stato costante di sovraffollamento. Contro questo stato di cose, i radicali si mobilitano. La battaglia dei radicali per la civiltà denuncia anche il caso di Francesco Mastrogiovanni, l’insegnante di Vallo della Lucania, morto nel salernitano in seguito ad TSO, un caso che ho seguito dall’inizio e che ha generato tutta una serie di interrogativi in Campania su quelle che sono le condizioni della giustizia e della sanità nel nostro paese. Anche il caso dell’avvocato penalista napoletano Vittorio Trupiano è emblematico. Trupiano era stato indagato per una questione di opinione (nonostante siamo in un sistema che si definisce democratico e costituzionalmente antifascista) avendo portato avanti la tesi di una parziale incostituzionalità dell’articolo 41 bis, riguardo cui aveva promosso la possibilità di un referendum; inoltre, la candidatura del legale a Marano di Napoli nel 2001 vide la sua Lista Trupiano erroneamente collegata in un patto elettorale con boss locali. Il caso di Trupiano è tornato alla ribalta perchè nuovamente in detenzione preventiva (ad opera della DDA di Napoli, guidata dallo stesso magistrato, G. Borrelli, del 2001). Il caso dell'avv. Vittorio Trupiano, che è di nuovo in detenzione senza indizi evidenti, e per vacue accuse che non hanno alcun riscontro negli eventi fattuali, farà ancora per molto parlare, e non solo a Napoli e in Campania, anche per la trascrizione non integrale delle intercettazioni che lo riguardano, costellate di ammissioni di omissis e di incomprensibilità. La detenzione preventiva dell'avvocato Trupiano è inaccettabile, a maggior ragione, dopo la sospensione temporanea dall'Ordine degli Avvocati del 23 novembre 2015, sollecitata da mesi dallo stesso legale per il periodo dell'iter giudiziario, per dare prova dell' impossibilità di reiterazione del presunto reato di concorso esterno in associazione camorristica, rispetto al quale si ha fiducia che chiarirà in pieno la propria innocenza. L'impegno radicale continua su più fronti nell'andare alla radice delle situazioni vessatorie soprattutto nelle carceri, specchio di civiltà di una nazione" Domenico Letizia, storico, saggista, rappresentatnte del Partito radicale, autore del libro di ricerca ed analisi storica "Storia della Lega Italiana per il Divorzio"



Antonella Ricciardi , Intervista ultimata il 22 agosto 2015