Intervista a Gennaro Ferriero

Da sinistra, Antonio Pirro e Gennaro Ferriero, candidati di Libertà di Azione

D.) Dottor Ferriero, lei si candida nel listino alla regione: c'è qualche avvenimento in particolare che l'ha spinta a candidarsi proprio in questa occasione?

R.) Il problema di fondo è che, nell'attuale politica di centrodestra e di centrosinistra, c'è una omologazione nelle scelte politiche, nelle scelte amministrative.... Quindi l'unica novità che oggi come oggi si affaccia sul dibattito politico nazionale, oltre che provinciale e regionale, è proprio Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini. Io vengo da esperienze politiche di indipendente della Casa delle Libertà: non ho tessera di partito dal '95, e oggi come oggi mi ritrovo benissimo nella lista di Alternativa Sociale, soprattutto per un discorso culturale di fondo, perché la politica non è soltanto amministrazione, ma anche una visione, una progettualità culturale di proiezione di come vogliamo la società futura, per noi e per i nostri figli. Per quanto riguarda poi la mia presenza nel listino, scaturisce da incontri fatti anche dai vertici regionali e nazionali del partito, in cui si è discusso anche di alcune proposte mie, e che potrebbero trovare una piena risoluzione nell'eventualità di un successo della Mussolini come presidente del Consiglio Regionale. Mi riferisco soprattutto al problema dei rifiuti, della raccolta differenziata, di cui tutti parlano, ma nessuno dice chiaramente in che modo affrontare questo problema. D'altronde sappiamo benissimo che l'emergenza fa comodo a tutti, perché significa un gettito di denaro pubblico che fa comodo sia a soggetti istituzionali sia a soggetti non istituzionali. Il progetto è molto semplice: è quello di fare una legge regionale che vincoli il trasferimento dei fondi dalla regione ai comuni all'effettiva attuazione della raccolta differenziata, cioè tutti i trasferimenti dalla regione ai comuni dovrebbero essere dati quando i comuni dimostrano effettivamente di fare questa raccolta differenziata. In che modo? Presentando dei libri di entrata, di deposito, presso i centri che raccolgono la carta, i centri che raccolgono il vetro e altro materiale riciclabile, e distanti dall'ufficio regionale. Sarebbe la condizione indispensabile per accedere ai finanziamenti regionali. Sarebbe da chiedere, inoltre, al Ministero dell'Interno, lo scioglimento dei comuni che non attuano la differenziata, perché in questo modo le amministrazioni possiamo dire che sono direttamente colluse con tutto il sistema di affari che gira attorno al problema dei rifiuti.


D.) Cosa l'ha spinta ancora a preferire Alternativa sociale rispetto ad altre coalizioni?

R.) Attualmente Alternativa Sociale è l'unica forza politica che si distingue da entrambi i poli. Noi ci rivolgiamo alla società civile, e vogliamo riportare all'interno della situazione politica gli interessi reali dei cittadini. Le altre coalizioni non sono altro che le due facce della stessa medaglia, che attualmente sposano gli interessi soltanto dei grossi poteri, nazionali ed internazionali. D'altronde la politica non esiste più, la politica è soggiogata dall'economia. Noi vediamo che il Fondo Monetario Internazionale, oppure la Banca Centrale Europea sono quelli che stabiliscono i destini dei popoli, obbligano a delle finanziarie in cui la libertà delle persone viene ad essere sottomessa al potere delle banche. Per cui c'è bisogno di un ritorno della politica con la 'p' maiuscola, che controlli l'economia, e non viceversa come avviene attualmente. Un altro problema importante e sentito dalla maggior parte dei cittadini è il problema della qualità dell'assistenza sanitaria nella regione Campania. D'altronde lo stesso Bassolino ha detto di non gradire la cura dei presidi sanitari esistenti in Campania, andandosi a curare all'estero. E questo la dice lunga sul come venga gestita la sanità in Campania. L'idea nostra è anche quella di tagliare un poco i vertici di queste numerose aziende sanitarie. Per esempio, in provincia di Caserta, io sarei dell'idea di fare una sola azienda sanitaria. In tal modo si risparmierebbero miliardi in vecchie lire in consulenze ed in tanti incarichi che denotano una politica prettamente clientelare. C'è soprattutto il problema dei medici di base, che vengono caricati d'incombenze soprattutto burocratiche, e che vengono distratti dal loro compito principale. E quando si parla di spese per le prescrizioni farmaceutiche fatte dai medici di base, chiaramente si dice una grossa bugia, perché è pur vero che c'è l'aumento della pressione farmaceutica da parte dei medici di base, ma è pur vero anche che questa prescrizione è indotta dall'attuale sistema del drg, per cui il paziente resta ricoverato negli ospedali il tempo necessario per la diagnosi, uno, due o tre giorni, e poi la terapia la deve fare a casa, e quindi è una inesattezza dire che c'è un aumento delle prescrizioni farmaceutiche, ma è vero anche che il costo complessivo delle spese farmaceutiche è diminuito, ma le spese sono ben altre, le spese sono quelle legate alle consulenze, le spese sono quelle legate a progetti ben retribuiti da parte dei dirigenti delle aziende che non vengono poi portati a termine. C'è un altro grosso problema, tornando al tema rifiuti: per quanto riguarda i numerosi consorzi per i rifiuti che esistono in provincia di Caserta, noi siamo per l'idea di un solo consorzio per centrare il discorso del rifiuti nella provincia. E' un altro modo per risparmiare l'equivalente di due-tre miliardi di vecchie lire che servono attualmente per pagare i vari presidenti, dirigenti, che attualmente costituiscono il perno principale di questi nuovi carrozzoni politici, che l'attuale sistema politico messo in atto sia dal centrosinistra sia dal centrodestra sta riducendo, penalizzando i cittadini, che sono gli unici che pagano per i disservizi per tenere in piedi questo sistema clientelare.

[Questo articolo è stato pubblicato sul giornale il Quotidiano di Caserta]



Antonella Ricciardi , 29 Marzo 2005