Dialogo con Paolo Scialdone
Nel seguente dialogo, parla Paolo Scialdone, giovanissimo esponente di Italia Viva, originario di Vitulazio: impegnato intensamente in attività politico-sociali da quando aveva 14 anni, quest'anno ha ulteriormente potenziato la sua attività, senza trascurare gli impegni di studente liceale e poi universitario. Emerge l'attenzione decisa verso riforme concrete e moderne, in una prospettiva liberale, libertaria, che non trascura una sensibilità verso i diritti degli ultimi, tra cui i detenuti vittime di abusi, in particolare nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, e dovunque. Peraltro, Paolo Scialdone, che già esprime disinvolta competenza su tematiche complesse, in ciò collabora molto attivamente con l'onorevole di Italia Viva Roberto Giachetti, spesso protagonista di meritorie interrogazioni parlamentari contro il non rispetto della legalità verso i diritti di persone in detenzione. Non a caso, Italia Viva aveva fatto mancare la fiducia al governo Conte proprio per dissenso riguardo il Ministero della Giustizia del Cinque Stelle Bonafede, considerato troppo giustizialista: in particolare, riguardo l'idea di bloccare la possibile prescrizione, dopo eventuale condanna in primo grado, con il rischio di processo senza limiti. Con il nuovo governo Draghi, sostenuto da Italia Viva, Bonafede era stato così sostituito da Marta Cartabria, già presidente della Corte Costituzionale (Consulta): la più alta giurisdizione d'Italia, che in diverse storiche sentenze di civiltà garantistica, tra 2019 e 2021, ha dichiarato incostituzionale il carcere ostativo (continuativo e senza tentativi di reinserimento sociale) per reati contro la sicurezza dello Stato: mafie, dall'epoca delle stragi del 1992, e terrorismo, dall'avvento delle Nuove Brigate Rosse, all'inizio degli anni duemila. Un'attenzione particolare viene dedicata alla tematica dell'occupazione, sia riguardo un piano di lavori pubblici per creare infrastrutture (piano "Shock") che riguardo le assunzioni dei precari della scuola, del 2015: 150.000, di cui circa 100.000 nella scuola superiore, ma anche altri 50.000 riguardo altre tipologie di scuole e personale scolastico ma non docente: ATA (amministrativo, tecnico ed ausiliario). Grande importanza viene data anche ad una prospettiva non settaria della dialettica politica ed a un discorso di divulgazione culturale, per interiorizzare norme di convivenza civile, da non affidare solo a misure di sicurezza e alle forze dell'ordine: in Italia e non solo. Ricciardi: “Sei un giovanissimo ma già competente membro dell'Assemblea Nazionale di Italia Viva: puoi spiegare quali siano i progetti più importanti, a tuo avviso, del programma che state promuovendo? “ Scialdone: “Allora, innanzitutto grazie per farci questa bella chiacchierata, oggi: avremo modo di parlare di quello che stiamo facendo veramente, tralasciando tutte le chiacchiere che solitamente si fanno attorno alla politica...ed entrare nel vivo delle dinamiche e delle cose concrete. Come Italia Viva, penso che una prima cosa bella ed importante che abbiamo fatto sia stata la scuola di formazione politica che abbiamo fatto l'1,2, 3 settembre a Ponte di Legno: luogo storico, dove la Lega di Bossi organizzava le sue scuole di formazione. Quest'anno c'eravamo noi: per parlare di politica, e portare la politica, dove prima c'era il populismo. Quindi, penso che da lì partano anche le idee del futuro di Italia Viva. Infatti, lì abbiamo lanciato il nostro referendum contro il reddito di cittadinanza. Noi siamo famosi per fare queste battaglie.” Ricciardi: “Contro il populismo di oggi?” Scialdone: “Controcorrente, sì, contro il populismo di oggi; quindi, la battaglia contro il reddito di cittadinanza è una delle varie battaglie, con quelle per investire in cultura; c'è stata quella per fare cadere il governo Conte, poi ci arriveremo con calma; c'è stata la battaglia sui trasporti, per le infrastrutture, con il viceministro, Teresa Bellanova: stiamo facendo un lavoro incredibile sulle infrastrutture, ripartendo dal piano "Shock", usando i cantieri: lì si porta lavoro, non con il reddito di cittadinanza, ed è lì che si aiuta anche il lavoro giovanile. Con l'onorevole Paita, che è presidente in Commissione Trasporti: un lavoro incredibile, per lavorare sull'entroterra, ed è lì che parte il lavoro giovanile, il turismo. E' tutto qui che si basa il lavoro di Italia Viva, che a volte sembra un po' superficiale e superfluo, ma non lo è, perchè alla fine va a lavorare sulle cose reali, e su quelle che davvero vanno a toccare le persone. Senza slogan, lanciati e buttati così.” Ricciardi: “A volte siete anche ago della bilancia, in effetti... Italia Viva si è contraddistinta per una netta opposizione al ministero di Alfonso Bonafede, considerato troppo giustizialista: ciò ha portato alla caduta del precedente governo, ed alla formazione di un nuovo esecutivo. Veramente Italia Viva è stata ago della bilancia. Anche adesso, la posizione di Italia Viva, sulla giustizia, è improntata sull'attenzione al garantismo ed al rispetto dello Stato di Diritto. Puoi esporre alcune posizioni al riguardo, a tuo avviso più importanti? Ricordo che sono posizioni rese più attuali dalla scoperta di gravi violenze a freddo contro i detenuti in almeno dieci carceri, soprattutto in quello di Santa Maria Capua Vetere; i reclusi avevano protestato contro le condizioni di eccessivo sovraffollamento, che rischiavano di peggiorare il rischio di contagio da covid...” Scialdone: “Allora, divido la domanda in due parti.” Ricciardi: “Certo, c'è l'episodio, e c'è la questione generale.” Scialdone: “Parto dalla caduta del governo, che, mentre lo stavamo facendo, ci davano dei folli. Ci dicevano: come, durante una pandemia, volte far cadere un governo? Come osate, come vi permettete: siete degli irresponsabili. Infatti, in quel momento c'era un progetto che stava nascendo, dei "responsabili per Conte", e ci stiamo accorgendo che noi non abbiamo mandato Conte a casa per un nostro sfizio personale, ma semplicemente perchè Conte era incompetente, mentre Draghi è competente: è una linea sottile, ma da non sottovalutare. E si stanno vedendo i risultati: con Draghi, l’Italia sta cambiando, e stiamo avendo un ruolo internazionale ed europeo non indifferente. E quindi diciamo che su Bonafede noi siamo stato responsabili, in quel caso: perchè noi avremmo potuto fare cadere subito il governo Conte, se ti ricordi... Quando Conte mise la fiducia sulla riforma Bonafede, e noi non votammo contro, ma ci astenemmo. Quindi lì, anche all'interno del nostro partito, ci furono delle fibrillazioni, però lì noi fummo responsabili...nonostante che noi siamo sempre stati contrari a quella che è stata la politica di Bonafede, che si è riversata anche su quello che è successo nel carcere di Santa Maria, perchè, se tu metti al DAP una persona, solamente perchè gli devi qualcosa, perchè ha fatto qualcosa contro il governo Renzi, vuol dire che stai sbagliando, tu ministro... Non mi soffermo più di tanto su quello che è successo a Santa Maria, perchè ci sono delle indagini in corso. La giustizia farà il suo lavoro: noi abbiamo fiducia nella giustizia, in quello che la giustizia farà...Ma allo stesso tempo, noi possiamo dire, in maniera certa e in maniera ferma che le nostre posizioni sono come quelle del presidente Draghi e della ministra Cartabria, ed il sottosegretario Scalfarotto, che dicono che la giustizia e quello che succede nel carcere parte, ed è la base, di uno Stato. Quindi, la civiltà di uno Stato parte da quello che succede in un carcere, ed allo stesso tempo chi ha sbagliato, pagherà: pagherà come dirà la giustizia, ma pagherà consapevole che quello che è successo, nel caso fosse colpevole, avrà violato la Costituzione. Per quanto riguarda il problema nelle carceri, io penso che sia ovvio che le carceri debbano essere più vivibili, perchè uno deve scontare la sua pena, ma la deve scontare con dignità, perchè ormai la libertà, che è la cosa più importante, l'ha già persa, stando in carcere.” Ricciardi: “Certo, non deve esserci un sovrappiù di pena non legale.” Scialdone: “La giustizia deve essere sicura, certa e giusta”. Ricciardi: “In Italia Viva sei parte di un progetto liberale, per un polo riformista, senza steccati settari troppo ideologici: puoi indicare maggiormente qualcosa riguardo questa prospettiva? Anche in riferimento al ruolo nell'attuale governo Draghi ed alle vicine elezioni comunali, su qualcosa in più che vi caratterizzi.” Scialdone: “Io penso che ci siano dei progetti bellissimi, a livello provinciale ed a livello nazionale. A livello provinciale siamo impegnati in tutta la provincia, partendo dall'alto casertano: a Tora e Piccilli, dove abbiamo Angelo De Simon, un grande amico candidato, cui va un grandissimo e fortissimo abbraccio, e in bocca al lupo, con la consigliera Simona Fracasso. A Caserta, dove secondo me, si riparte. Perchè secondo me Caserta non è solo il capoluogo di provincia, ma la città capofila di tutta la provincia; sosterremo con convinzione l'amico Carlo Marino, e dove abbiamo una lista di donne e uomini forti, in gamba, davvero che possono determinare il futuro della provincia e della città. Poi abbiamo anche un profilo più ampio: a Milano, dove è partita una base: la lista dei riformisti, dove ci siamo uniti con Azione, con Bentivogli, e davvero con Beppe Sala faremo un ottimo lavoro. E secondo me il futuro si gioca su quello, su quello che si sta facendo a Milano sui riformisti. Perchè non è vero che noi ci spaccheremo. Anche il progetto che stiamo facendo a Roma con Carlo Calenda: è un progetto che riguarda il futuro. Noi pensiamo che il governo Draghi debba durare almeno fino al 2023, almeno fino alle prossime elezioni: semplicemente, perchè Draghi è capace, non perchè noi abbiamo degli interessi con il governo Draghi, e quindi ci conviene: no, Draghi è capace, quindi deve rimanere al governo. In provincia di Caserta abbiamo delle personalità fortissime, che devono continuare ad amministrare. Sembra una cosa abbastanza separata, quello che succede a livello nazionale ed a livello locale: non è vero, se il livello nazionale funziona, e il locale no, c'è un gap che non riusciremo a riprendere, mentre se il nazionale funziona, e abbiamo un amministrativo, locale, che siano forti, noi potremo far contare l'Italia, in modo centrale, livello internazionale.” Ricciardi: “Anche sulla scuola, Italia Viva ha una speciale attenzione; già prima della fondazione del partito, nel 2015, Matteo Renzi era stato protagonista di un piano da 100.000 assunzioni, un piano da statista; adesso ci sono vari progetti innovativi, tra cui la scuola d'estate: puoi esporci qualcosa al riguardo, su questo ed altro?” Scialdone:“Allora, mi fa sorridere quando si parla di scuola col governo Renzi, perchè si faceva vedere un 98% di insegnanti in protesta, quando si parlava di "Buona scuola".” Ricciardi: “Magari si parlava di un 98% di coloro che venivano intervistati, e non di tutti in assoluto, del totale.” Scialdone:“Sì; lì prendemmo delle belle batoste; parlare di scuola con noi è molto difficile, ma noi abbiamo avuto anche il coraggio anche di dire gli insegnanti si possono spostare.” Ricciardi: “Anche l'unico partito ad avere attuato così tante assunzioni, sacrosante.” Scialdone:“Le assunzioni erano sacrosante... Ma poi ragioniamo: se gli alunni stanno da una parte, e gli insegnati dall'altra, che fai? Sposti gli alunni o sposti gli insegnanti?” Ricciardi:”Poi si poteva anche chiedere assegnazione provvisoria, per rimanere se c'erano parenti anziani, malati, bambini piccolo nelle proprie zone.” Scialdone:“Sì, si potevano chiedere un sacco di cose; poi è stata anche molto strumentalizzata: io la buona scuola la rivendico tutt'oggi, è stata una delle migliori riforme che si potessero fare. Ha aiutato studenti, con l'Alternanza scuola-lavoro, ed insegnanti a trovare lavoro. Questa qua è una cosa che nessuno ci potrà mai negare, tralasciando tutte le critiche che sono state fatte: sterili e strumentali.” Ricciardi: “Su questioni secondarie, in un certo senso.” Scialdone:“Esatto. Poi abbiamo avuto il coraggio di parlare di scuola in periodo di pandemia. Noi siamo stati gli unici a parlare di scuola. Perchè era impensabile che, in un Paese come l'Italia, l'Italia fosse il primo Paese a chiudere le scuole, e l'ultimo Paese a riaprirle. Era un segnale politico davvero inaccettabile, non condivisibile. Io penso che in questo momento l'Italia poteva e doveva riaprire prima le scuole; si doveva parlare prima di vaccini, e non di banchi a rotelle: si è parlato per troppo tempo di banchi a rotelle con Arcuri, e per troppo poco tempo di tamponi, di vaccini, agli insegnanti e agli studenti. Io sono stato il primo, eravamo in un bar, ad Ercolano, insieme a due consiglieri regionali, dove, parlando con loro, dicevo: "I ragazzi ci sono, facciamo i vaccini per i maturandi", perchè l'Esame di Maturità deve essere fatto in sicurezza. Dopo una settimana, Italia Viva è andata in Regione, ed ha proposto, e si è fatto il vaccino per i maturandi. Perchè molti sono bravi a parlare, a dire, "Noi ci teniamo ai ragazzi"; "si devono fare i vaccini", "adesso si deve fare la quarantena". Perchè, per il piano di quarantena che c'è ora, per un ragazzo positivo, per una insegnante positiva, noi non ci troveremo più...perchè ci troveremo ancora, a metà mese, tutta la classe in quarantena. Non è accettabile: la scuola deve essere fatta in presenza, perchè è innanzitutto un messaggio culturale, quello che bisogna lanciare. E se non si parte dal messaggio culturale, secondo me andremo davvero allo sbando. E dalla scuola parte davvero il futuro dell'Italia, del nostro Paese. Io credo davvero che Italia sulla scuola si sia dedicata molto: parecchio non è stato capito, molto doveva essere capito di più, e molto noi stessi dovevamo impegnarci a comunicarlo meglio. “ Ricciardi: “Magari pensi che in futuro verrà capito di più?” Scialdone: “Verrà capito di più, spero quanto prima. Alcuni dicono: avete il due per cento, avete il tre per cento. Io innanzitutto dico che alle Regionali abbiamo il sette per cento, il quattro per cento in Toscana... ma soprattutto in Campania abbiamo fatto un ottimo risultato. E sono sicuro che noi rilanceremo questo risultato, alle prossime amministrative, che di certo non mancherà, ma con questo due-tre per cento abbiamo fatto cose che partiti con il 30 per cento in Parlamento non hanno avuto il coraggio di fare: perchè la politica non è solo sondaggi, è avere il coraggio di cambiare le cose.” Ricciardi: “Concludendo, per questa volta, ci sono particolari iniziative riguardo cultura, turismo, ed eventualmente altro, di cui vuoi dirci, a proposito dell'impegno in Italia Viva?” Scialdone: “Allora ci sono molti progetti, anche sul turismo, che stiamo lanciando. Con molti parlamentari abbiamo iniziato degli incontri, perchè dobbiamo valorizzare i borghi, le periferie. Io non mi dimentico quando è successo il Bataclan, in Francia. Ed a gennaio, con una delegazione di Italia Viva, saremo in Francia, da Macron, per sostenerlo: perchè lui dovrà essere il prossimo presidente francese, per un rilancio dell'Unione Europea...ma quando ci fu il Bataclan, se ricordi, non fu un terrorista da fuori, fu un terrorista delle periferie.” Ricciardi: “Da varie generazioni erano ormai in Francia.” Scialdone: “Esatto; ed andarono ad attaccare un posto di cultura. Se non si ha la sicurezza nelle periferie, noi rischiamo gli attacchi terroristici. Con l'emarginazione, che col suono ricorda molto l'emigrazione, noi rischiamo di perdere quelle persone, e di portare atti criminali, atti terroristici. Io voglio portare un abbraccio, oggi, alla famiglia di quel ragazzo morto qualche fa a Caserta, a via Vico.” Ricciardi: “Leone, credo...” Scialdone: “Leone. Noi non dobbiamo abbassarci, quando succedono questi atti, perchè lasciamo perdere quello che è successo, che secondo me è una cosa che fa chiudere lo stomaco... Io ero a Venezia, in quel periodo, ero per andare alla scuola di formazione, e lessi di questa notizia. Quella è una zona che io frequento; e sapere che una zona dove tu frequenti, coi tuoi amici, cìè un ragazzo morto...io poi sono stato a via Vico, dove è successo...” Ricciardi: “Si tocca ancora più con mano.” Scialdone: “Sì, perchè poi non è una cosa lontana, è vicina... ma allora qual è la cosa che tu pensi, che sia un problema di sicurezza? Sì, ma è innanzitutto un problema culturale. E' un problema culturale che ci sono dei coltellini in giro. Allora, io faccio una proposta: al posto di ogni coltellino, ci deve essere un biglietto di un museo, per ogni coltellino, ci deve essere un libro, che un ragazzo stia leggendo.” Ricciardi: “Non solo repressione.” Scialdone: “Per ogni pattuglia di polizia, ci deve essere una persona che dà un biglietto per entrare in un museo: è questa la filosofia che bisogna utilizzare. E' giusto maggiori forze dell'ordine, maggiori controlli; ma per ogni euro speso per la sicurezza, c'è bisogni di spenderlo in cultura. Per questo bisogna andare a lavorare nei borghi, nelle periferie: perchè lì si crea cultura, turismo, lavoro giovanile. E quindi si abbattono tutti gli atti che non ci piacciono, che vanno condannati, e tutti gli atti terroristici. Poi, ne potremmo parlare tantissimo; abbiamo parlato prima del piano "Shock". Possiamo parlare della ministra Bonetti, che sta facendo un lavoro incredibile al Ministero delle pari Opportunità, col "Family Act", con tantissime altre iniziative.” Ricciardi: “Ci può essere un discorso anche culturale, contro discriminazioni e femminicidi.” Scialdone: “Io penso si debba partire da un rilancio culturale, perchè siamo in un periodo storico dove c'è bisogno di maggiore cultura: è questo che salverà il mondo. Si diceva "La bellezza salverà il mondo", ma è così, perchè, se succedono alcune cose, è perchè c'è un problema culturale, prima ancora che di sicurezza...che va di pari passo.” [Questo servizio è stato pubblicato sul giornale on line "Caserta24ore-Il Mezzogiorno] Introduzione e quesiti di



Antonella Ricciardi , Intervista ultimata il 12 settembre 2021