Il drammatico caso di Mustapha Fannane nelle parole dell'avvocatessa Armida Decina
Nel dialogo che segue a breve, parla Armida Decina, avvocatessa penalista di Roma, sul caso di Mustapha (Mustafa con grafia più ricalcata sull'italiano) Fannane. Il giovane marocchino, senza fissa dimora, e con problemi psichiatrici, era deceduto nel 2022, dopo un ricovero d'urgenza in ospedale, successivo ad un soggiorno in CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Ponte Galeria. Sul caso emerge nettamente che il giovane doveva essere curato in una struttura sanitaria specialistica, e non essere confinato in un CPR: controverso tipo di struttura, la cui incostituzionalità, almeno per i suoi aspetti più clamorosi (addirittura fino a 18 mesi di trattenimento), è sostenuta dall'avvocata Decina, che si augura potrà essere dimostrata in futuro dalle più alte Corti d'Europa e d'Italia. Armida Decina, peraltro, è nota anche per l'ormai famoso caso di Stefano Dal Corso, il detenuto romano, morto per soffocamento, cui per moltissimo tempo è stata negata l'autopsia, poi accordata, e riguardo cui la sorella Marisa ha sempre espresso convinzione sia stato vittima di assassinio. Tornando al caso di Mustapha, era divenuto un simbolo del disagio sociale, bersagliato da alcuni politici del Movimento Cinque Stelle e di Fratelli d'Italia per piccoli episodi di disordine pubblico, dovuti in realtà alla sua malattia psichiatrica, ma era fondamentalmente un giovane sofferente, partito dal suo Paese per aiutare la famiglia: un immigrato ben noto a molti, sostanzialmente innocuo ed inerme, amato e protetto dalla stragrande maggioranza degli abitanti della borgata romana di Torpignattara. Per comprendere i toni di tanti abitanti della zona per Mustapha basta leggere diversi passaggi delle voci del quartiere, riportante in un gruppo Facebook apposito…ecco alcuni passaggi al riguardo: "Che tristezza per lui e per quelli come lui che per scelta o per obbligo vivono questa disperata condizione-, a dù assi dar centro de Roma-E noi? Pensiamo al Natale andando a comprare l'inutile e se ci chiedono una coperta abbiamo difficoltà economiche. Che cosa è il Natale se non è prima nei nostri cuori?"; "Per il bene che ti abbiamo voluto noi di Torpignattara. Al nostro grande amico Mustafa. E che adesso possa trovare la pace". Ed ancora "Auguri Mustafa, ovunque tu sei", ""Mamma Torpigna ti ha voluto bene Mustafa, adesso riposa in pace"… Così scrivevano in modo eloquente, appunto, a tratti con il calore e l'espressività tipica del dialetto romanesco, tanti che avevano voluto esprimere i propri sentimenti di affetto al proposito. La vicenda, in effetti, è emblematica ed altamente simbolica, oltre ad avere visto sviluppi recenti. Poco dopo il termine dell'intervista, infatti, è stata resa nota la notizia che è stata indagata Carla Narduzzi, una dottoressa del CPR di Ponte Galeria, per tre ipotesi di reato i danni di Mustapha Fannane: omicidio colposo, lesioni, istigazione al suicidio...una o alcune di queste possono quindi forse spiegare di più il doloroso caso. Tra le altre cose, la dottoressa Narduzzi è l'unica indagata individuabile, in quanto è stata l'unica a firmare per esteso le cartelle cliniche, ma altre firme sono presenti, ma non per esteso: semplicemente con delle sigle di iniziali. Certamente la svolta è nel caso è stata aiutata, dato anche il brevissimo lasso temporale intercorso, da una visita di Ilaria Cucchi al CPR di Ponte Galeria, sollecita da attivisti per i diritti umani: da poco vi era stato infatti il tragico decesso del giovanissimo guineiano Ousmane Sylla, attribuita ad un suicidio, per un disperato messaggio lasciato, ma per cui si indaga contro ignoti in più direzioni, in realtà, una delle quali è appunto l’istigazione al suicidio. Ousmane era epilettico e non risulta gli venissero somministrati i farmaci adeguati. Intuibile, in ogni modo, il rapporto di causa ed effetto, per cui il caso di Ousmane ha favorito il fatto che i riflettori si riaccendessero sul caso di Mustapha, definito affettuosamente "Musty" da tanta gente dei quartieri popolari di Roma. Un caso, quello di Mustapha, da continuare ad approfondire: qualunque sia stata la dinamica della sua tanto prematura scomparsa, continua ad interrogare le coscienze contro l'indifferenza... 1) Ci sono ipotesi di reato ai danni di Mustapha Fannane e, forse, omesso soccorso? Era stato più volte in CPR, l'ultima a Ponte Galeria, ed era poi deceduto nell' Ospedale "Vannini". Per quanto so che risultava una polmonite dall'autopsia...però anche nel caso la morte fosse naturale e non ci fosse stato omesso soccorso, risulta se ci fossero stati maltrattamenti, troppi psicofarmaci? Chiedo, quindi, se sia emerso qualcosa di rilevante. Allora, noi ovviamente questo non lo sappiamo, perché sono in corso delle indagini. Quello che è stato l'esito della consulenza da parte del pubblico ministero a seguito dell'autopsia, appunto, è che è stata morte per polmonite. Se vi è nesso causale tra l'evento morte e quello che è avvenuto precedentemente all'interno del CPR non è chiaro, però comunque Mustapha era un soggetto con problemi psichiatrici, quindi già quella problematica avrebbe dovuto portare a non trattenerlo nel CPR. 2) Non era il luogo più adatto, ed era opportuno fosse in un centro di cura specifico. Assolutamente. 3) Ma è emerso se gli prescrivessero forse troppi psicofarmaci per tenerlo calmo? Beh, sì, questo emerge comunque dalla cartella clinica: allo stesso venivano somministrati degli psicofarmaci, un po' per calmarlo. 4) Sì, però chissà se erano i più adatti, nel senso che a volte vengono somministrati più per stordire, come nelle carceri, in percentuale spesso più alta del normale... Sì, ormai è noto; mi sembra abbastanza chiaro che non siano sicuramente costituzionali come centri per trattenere gli immigrati, ma poi, le ripeto, a maggior ragione un soggetto che presenta disturbi psichiatrici. Quindi, comunque, ormai è pacifico che soggetti aventi determinate problematiche non debbano essere trattenuti all'interno dei CPR, ma comunque debbano essere curati adeguatamente in determinate strutture. 5) Certo, e poi, avendo un disagio psichico, psichiatrico, insomma, forse aveva anche difficoltà a chiedere aiuto; e poi lei ha sollevato una questione generale importante, cioè profili almeno parziali di incostituzionalità della detenzione amministrativa nei CPR... Ricordo che si può essere trattenuti per un tempo molto lungo, addirittura per 18 mesi: credo sia la legge Salvini. Ricordo pure che è qualcosa di non deciso da un magistrato, e senza reati penali, solo per l'illecito amministrativo del permesso di soggiorno, di documenti non in regola (e sappiamo che dietro ci sono gravissimi problemi sociali, sul piano mondiale...). Al riguardo si può fare qualcosa con la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, o con la Corte Costituzionale Italiana? Forse Strasburgo può sollecitare la Consulta, cioè stessa Corte Costituzionale... Lo chiedo perché questo è un problema strutturale dell'Italia... Sicuramente, sicuramente. Al termine comunque di quella che sarà l'indagine, io non so cosa verrà dimostrato, e se l'indagine porterà poi a dimostrare questo nesso causale, ma di base un ricorso alla Corte EDU (CEDU), per i trattamenti degradanti che vengano appunto subiti dagli immigrati all'interno dei CPR, ed in particolare in questo caso Mustapha, credo che verrà fatto. 6) Certo, quindi, a prescindere se ci sia stata o meno una responsabilità sulla morte, ci sono stati comunque trattamenti inadeguati, dei quali dovremo vedere il grado. Ricordo poi che Mustapha era stato spesso bersagliato, nonostante il disagio mentale, ed era stato più volte considerato motivo di disordine pubblico...nonostante la solidarietà di molti abitanti di Torpignattara. Era stato comunque amato all'interno del suo quartiere, nonostante appunto queste problematiche, ma, di base e di fondo, era un ragazzo che non ha mai portato problemi a nessuno. Anche questo ha portato come conseguenza che tutta la comunità del suo quartiere lo amasse. 7) Ne coglievano infatti l'umanità, di persona inerme, sofferente e lontana dal suo Paese: quindi è stato colto questo dalla stragrande maggioranza degli abitanti... Intanto, è tutto in corso. E' tutto in corso, stiamo aspettando, in quanto difensore del fratello: abbiamo nominato dei consulenti, che possano coadiuvare un po' ed approfondire la consulenza del pubblico ministero. Il pubblico ministero sta procedendo comunque con le sue indagini, e quindi aspettiamo: spero a stretto giro, perché ormai è passato tempo. 8) Era dicembre 2022, giusto? Era dicembre 2022: aspettiamo una chiusura delle indagini, speriamo a breve. [Questo articolo-intervista è stato pubblicato sul giornale on line "Caserta24ore"] Introduzione e quesiti di



Antonella Ricciardi , Intervista ultimata il 21 febbraio 2024