Incontro tra il Corriere di Aversa e Giugliano e una scuola primaria della città di Giugliano

I l Corriere di Aversa e Giugliano è una testata giornalistica che si è intensamente proposta di valorizzare anche ciò che di positivo fiorisce e spicca nei territori dell'aversano e del giuglianese, e che spesso non trova, purtroppo, adeguato risalto. Tra i frutti positivi di queste terre di antica e radicata civiltà c'è, ad esempio, un progetto di approfondimento sulla scrittura creativa ed il giornalismo, organizzato in una scuola  (d'infanzia e primaria) di Giugliano, la paritaria "Adelante"; tale progetto  ha visto coinvolti, con profitto, gli alunni di una quinta elementare, sapientemente seguiti dal loro personale docente. L'iniziativa ha visto la partecipazione anche della scrivente, invitata dalla scuola, in quanto collaboratrice dello stesso Corriere di Aversa e Giugliano, a dialogare su svariati temi legati al giornalismo e all'editoria. I piccoli allievi della classe (parzialmente multietnica, ed esempio riuscito d'integrazione culturale) hanno, peraltro, elaborato un interessante scritto sulla drammatica emergenza dei rifiuti in Campania, che li ha visti testimoni diretti, e che vale la pena riportare di seguito.

 

“Noi non capiamo cosa si provi a riempirci di frottole: Napoli sarà ripulita in tre giorni! Ci saranno isole ecologiche, raccolta differenziata, l’esercito ripulirà tutto in breve tempo.

Noi purtroppo siamo solo bambini di 10 anni e quindi non possiamo fare niente. Solo protestare, ma inutilmente perché tanto nessuno ci ascolta. Forse non sanno che i rifiuti non causano danni solo alla natura ma anche e soprattutto a noi stessi.

Napoli ormai è diventata l’isola che non c’è! Un tempo era uno dei posti più belli da visitare ma oggi i turisti quando arrivano vedo cumuli di rifiuti grandi come palazzi.

Per strada la mattina è una lotta arrivare a scuola. Strade bloccate dai cassonetti, rifiuti che galleggiano nell’acqua nelle giornate di pioggia, cortei di donne e bambini che protestano.

Ci sono poi i soliti incivili che credono di risolvere il problema bruciando i rifiuti. E allora torri di fumo si alzano verso il cielo e nelle case un odore acre di plastica bruciata ti soffoca.

La nonna di un nostro compagno si lamenta perché è arrivata la tassa dei rifiuti da pagare, ma i rifiuti sono ancora sotto le nostre case. Che beffa pagare per un servizio che non si riceve!

Per tutti noi vivere in Campania è diventata una gara di sopravvivenza. Ci vergognamo molto di vivere qui: l’aria è inquinata, il comune ci dice solo bugie, la raccolta differenziata è un’ utopia.

Abbiamo visto una foto su internet in cui Babbo Natale esclamava: “Oh no! Come farò a trovare il mio sacco con tutti questi sacchetti di rifiuto?”

Così gli altri ragazzi prendono in giro noi bambini napoletani e cresce la voglia di diventare grandi per prendere in mano la situazione e provare a risolvere il problema.

Chiediamo giustizia. Come possiamo vivere così? Chiediamo che avvenga una vera rivoluzione. Scenderemo anche noi in strada per aiutare a ripulire la nostra città se ce n’è bisogno ma lo Stato deve intervenire. A scuola abbiamo imparato come si fa la raccolta differenziata, ora ciò che ci manca è iniziarla.

Basta chiacchiere, basta promesse.

L’isola che non c’è può ritrovare i suoi colori.

Chiediamo una città migliore in cui non morire per il cattivo odore!” (Gli alunni della quinta elementare della scuola di Giugliano citata)



[Questo servizio è stato pubblicato sul giornale Corriere di Aversa e Giugliano]



Antonella Ricciardi