Dialogo con la scrittrice Marianna Scagliola, sull'anima antica di Napoli
Nel seguente dialogo, la poliedrica scrittrice Marianna Scagliola restituisce alcuni motivi ispiratori dei suoi libri, che esprimono, tra leggerezza e profondità, tra quotidianità e simboli senza tempo, la cultura di una Napoli “eterna”… Una identità profonda, che non tramonta, ma si rinnova, sempre viva. Impegno per la giustizia giustizia sociale, e la dignità di chiunque, traspaiono dalle sue opere. Nell’intervista si approfondisce, così su temi espressi in modo incisivo, netto, tramite la bellezza della lingua, ed il talento naturale dell’autrice. Tematiche universali s’intrecciano a vicende della vita di ogni giorno, nei suoi libri, espresse con linguaggio chiaro, immediato, e nello stesso tempo potente, e che caratterizzano il suo stile, a tratti di prosa lirica. Un’autrice, certamente, da conoscere meglio… 1) Quali i possibili fili conduttori e messaggi primari dei suoi romanzi, pur diversi? Ricordo che Una famiglia allargata, cane compreso, tratta di una Napoli archetipica, tra leggerezza e profondità, mentre Il francese, Biancaneve e i settebello tratta del tema oscuro, drammatico della pedofilia, ancora ambientato a Napoli: un racconto in cui non manca però la speranza. I miei due romanzi sono entrambi libri umoristici che invitano i lettori a riflettere e a non fermarsi mai davanti alle apparenze, sfatando pregiudizi e luoghi comuni. I temi trattati sono diversi: una famiglia allargata cane compreso analizza le dinamiche dei rapporti interpersonali soffermandosi in particolare su quelli familiari e pone l'accento sul valore della famiglia, mentre Il francese, Biancaneve e I settebello è un libro che affronta il tema della pedofilia fornendo molte informazioni utili e creando consapevolezza. I romanzi sono entrambi ambientati a Napoli ma in contesti completamenti diversi che diventano significativi e parte integrante della trama. 2) Quali sono i temi che l’hanno maggiormente ispirata anche riguardo poesie, racconti di cui è autrice? E quali sono i temi che maggiormente ricerca nella rubrica televisiva Libridine, in onda su PSNTV.IT? Mi piace analizzare la complessità del genere umano e mettere in risalto l'imprevedibilità della vita (nel bene e nel male) affrontandola con un sorriso, anche se a volte amaro. In Libridine cerco di dare ospitalità a tutti gli autori che, come me, hanno voglia di promuovere un messaggio, qualunque esso sia. Non mi soffermo sulle tematiche perché ognuno ha il diritto di far sentire la sua voce. 3) Ci sono eventi, riflessioni, che l’hanno maggiormente ispirata nella scrittura, oltre che nella fondazione dell’associazione “Napoletanamente”? Credo molto nel potere terapeutico e persino salvifico della letteratura. Personalmente la scrittura mi ha salvata da un momento di grande dolore. È per questo che tra i progetti della mia associazione c'è anche quello di abbinare la lettura ad alcune forme di benessere. Sono una aromaterapeuta e ho in mente tante idee da realizzare che però richiedono degli investimenti e al momento purtroppo posso contare solo sulle mie risorse personali. 4) In passato, nel 2022, è stata premiata nel locale e ritrovo culturale “Da Luisella”, situato in uno scenario d’eccezione, per bellezze naturali ed artistiche: nell’isolotto di Megaride, vicinissimo Castel dell’Ovo, ed anche in questo febbraio 2025 c’è una doppia premiazione che la riguarda, nello stesso luogo così simbolico: ci può dire qualcosa di tali esperienze e di cosa rappresentino per le sue attività? Ricevere un premio è sempre un momento di grande emozione, in particolare quando la location è così bella e prestigiosa. Quando poi i riconoscimenti sono su più fronti, allora diventano un importante sprono a continuare e a crederci fino in fondo. Devo molto ai miei lettori e al passaparola ma devo molto anche alla mia città che mi restituisce ogni giorno una immagine di bellezza...alimentando così una meravigliosa speranza: quella che un mondo migliore è possibile, è realizzabile e che ognuno di noi, me compresa, può e deve dare il proprio piccolo contributo. 5) Ci sono particolari progetti culturali cui sta lavorando, dei quali ci può anticipare qualcosa? A parte il progetto con la mia associazione di cui ho accennato prima, sto partecipando, grazie al coinvolgimento dell’organizzatore Sossio Aversana, a dei silent reading che sono degli eventi di disintossicazione digitale dove i cellulari vengono spenti e consegnati all'entrata e ci si dedica per un paio d'ore alla lettura di un testo in assoluto silenzio. Trovo che abbiamo bisogno di ritrovare l'importanza del silenzio inteso come ascolto degli altri ma anche di noi stessi. Ho intenzione anche di scrivere un terzo libro che sarà il seguito della famiglia Schiattarella, ma al momento sono troppo presa dalla promozione del mio secondo libro. Purtroppo anzi per fortuna, direbbe più di qualcuno, non ho il dono dell'ubiquità e devo tener conto dei miei limiti. Spero però di conservare l'entusiasmo e le energie necessarie per continuare a ridere, a far ridere e a riflettere! [Questo servizio è stato pubblicato sul giornale on line "Caserta24ore"] Introduzione e quesiti di



Antonella Ricciardi , Intervista ultimata nell'aprile 2025