Intervista a Carlo Parlanti

Carlo Parlanti e Katia Anedda nella prigione americana

Un'America amara, molto amara, è quella che emerge da queste parole di Carlo Parlanti, italiano originario della Toscana, manager informatico, dal 2004 in stato di prigionia in California, dove sta subendo una condanna a 9 anni di carcere per violenza sessuale e domestica nei confronti della sua ex, Rebecca Mckay White, nonostante una serie di contraddizioni insanabili, di illogicità indubbie  e perfino di parziali ammissioni di bugie da parte della donna. Tra le altre cose, ad esempio, la White aveva affermato che, poco prima di violentarla, Carlo Parlanti avesse bevuto 4 litri di vino, nonostante che ciò avrebbe avuto un effetto devastante sull’organismo, determinando l’impossibilità di avere la forza di un qualsiasi atto violento, oltre che l’impossibilità di avere una erezione; inoltre, la White aveva riferito di essere stata picchiata  e sbattuta contro il muro per ben 60 volte, 30 ad una bacheca di sughero e trenta al muro adiacente, ma le fotografie dell’appartamento evidenziavano il muro e la bacheca in perfetto ordine, mentre il responsabile della manutenzione dell’appartamento aveva testimoniato che non erano state fatte assolutamente riparazioni nel locale,  i cui muri erano di cartongesso,  e sui quali neanche i poliziotti avevano rinvenuti danni. Inoltre, sulla supposta vittima non sono stati riscontrati i segni, che sarebbero dovuti essere immani, delle violenze denunciate, che comprendevano addirittura una violenza carnale a "pugno chiuso" e con un braccio, a parte i numerosi particolari fisicamente assurdi sulla vicenda, tra cui l'affermazione della statunitense di essersi risistemata da sola la mascella stortale da Carlo Parlanti. Altri particolari inquietanti sul caso vengono, inoltre, chiariti dallo stesso Parlanti nel corso di questa intervista, avvenuta mentre egli stesso è tuttora, chiaramente, nella prigione americana; non meno inquietante, comunque, si è rivelata l'atmosfera durante il processo, nel corso del quale la cultura italiana dalla quale l'imputato proveniva è stata definita dal pubblico ministero, il procuratore di Ventura Romero, un ambiente nel quale la violenza fosse frequente; in più, in tale occasione Rebecca Mckay White ha affermato che Carlo Parlanti avesse festeggiato la strage dell'11 settembre 2001, nonostante che non ne potesse essere testimone né avere la prova, essendo, peraltro, all’epoca Carlo fuori dagli Stati Uniti.

 

Ricciardi: “Nella tua vicenda giudiziaria  è evidente una sequela di incongruenze e di una mancanza di indagini basilari, da parte della magistratura della Contea di Ventura: in particolare, a questo proposito, puoi indicare quali siano le analisi scientifiche che sarebbero dovute essere effettuate e che non lo sono state?”

 

Parlanti: “ La peggiore omissione a carico degli investigatori dello sceriffo di Ventura è stata la decisione di non effettuare un "rape kit" sulla presunta vittima al momento della denuncia. Al processo, 3 anni dopo, lo stesso detective ha giustificato la decisione dicendo che la denuncia era tardiva e che la donna aveva ammesso di aver avuto rapporti sessuali consenzienti con me dopo lo stupro!?
In effetti, lasciando alla donna la decisione di quale medico contattare (e quando) lo sceriffo l'ha istigata a produrre false evidenze...e così la donna ha fatto, andando a rivolgersi giorni dopo ed a 500 km di distanza al datore di lavoro della sua migliore amica per cercare di ottenere un rapporto medico che stesse in piedi (senza però riuscirci così tanto).
Adesso, a distanza di ben 5 anni, si viene a scoprire che la White ha avuto un'isterectomia totale quando era trentenne e che perciò lo stupro a "pugno chiuso" da lei descritto non è solo impossibile ma addirittura paradossale: e comunque ancora nessuno effettuava una semplice visita ginecologica per verificare le inevitabili lesioni che avrebbero dovuto venir inflitte nel "bagno di sangue" descritto dalla presunta vittima stessa. La polizia ha perquisito l’appartamento ma non ha raccolto niente, neppure il materasso “pozza di sangue” descritto White, perchè secondo il detective non c'era niente da raccogliere, niente sangue nè capelli nè tracce di lotta!
Il mio sospetto è che sia normale procedura operativa, per lo sceriffo di Ventura, raccogliere evidenze solo ed esclusivamente se corroborano la propria tesi: in mancanza di meglio è di sicuro più vantaggioso non avere evidenze fisiche!”

 

Ricciardi: “Puoi riassumere almeno in parte, ed in estrema sintesi, quali saranno le argomentazioni chiave della tua difesa, per il processo di Appello? In particolare, oltre ad approfondire questioni a vostro avviso non correttamente affrontate nel precedente procedimento giudiziario, ci saranno nuovi elementi non portati alla luce prima (se puoi rivelarli), forse anche perchè si era pensato che sarebbe valsa l'evidenza della prova per chiarire la tua innocenza?”

 

Parlanti: “ Il problema maggiore per la mia difesa è che ho già perso il primo appello (quello tecnico) e che la Procura di Ventura ci ha minacciato di utilizzare tutto il tempo a loro disposizione per ostacolare qualunque petizione "habeas corpus" dovessimo presentare: si tratta di 2 anni e 1/2 e garantiscono che io finisca di scontare questa ridicola pena e venga deportato, rendendo così ancora più proibitiva la mia difesa! L'unica possibile strategia rimane perciò quella di mostrare a più istituzioni e persone possibili tutti i crimini commessi contro di me, contro lo Stato della California, contro la Germania e l'Italia nel corso della mia persecuzione!
Ne abbiamo elencati 24 e li stiamo formalizzando in denunce criminali; 8 sono state già presentate a vari enti californiani.
In linea sul sito www.carloparlanti.it potete trovare la lista completa e forse potete aiutarmi a chiedere a chi di dovere come possano certi crimini restare impuniti!”


Ricciardi: “In questi anni ti sarai chiesto se la tua sventura giudiziaria sia stata dovuta ‘solo’ a delle superficialità che hanno messo in moto una serie di errori giudiziari, oltre che dall'acclarata (perfino dalla giuria) instabilità psichica della White, oppure se ci sia stato un vero e proprio complotto per metterti con le spalle al muro... In particolare, un certo ruolo deve essere stato giocato nell'ombra, secondo diversi osservatori, da un'altra tua ex, la psicologa americana Sandra Philips in Lavagnino, donna con alle spalle due matrimoni finiti, una accusa di violenza nei confronti di uno dei suoi ex consorti,  verso la quale Rebecca McKay White aveva cambiato atteggiamento. Puoi spiegare in che modo queste due donne siano entrate in contatto, e perchè a tuo avviso la White ad un certo punto sia diventata tua implacabile accusatrice, seguendo la scia della Lavagnino, che pure a suo tempo aveva contestato in un'altra vicenda similare?”

 

Parlanti: “Nel 2000 ho vissuto un periodo di seria depressione durante il quale ho probabilmente maturato la decisione di abbandonare gli States e trasferirmi di nuovo in Europa.
E' allora che mi sono rivolto, su suggerimento del mio datore di lavoro, ad una psicologa raccomandata dalla mia assicurazione.
La donna mi ha convinto di avere bisogno di un numero incredibile di "sessioni", tanto da accumulare quasi 8000 dollari di consulti in meno di 2 mesi! Ha poi rincarato la dose convincendomi ad abbandonare la mia convivente di allora per prenderne il posto.
Quando ho finalmente realizzato la viziosità di questa nuova relazione ed ho cercato di interromperla, la psicologa mi ha accusato di violenza domestica ed ha usato le sue conoscenze alla polizia e Procura per assicurare la mia persecuzione. In un primo momento la White mi ha aiutato ad organizzare una causa civile per 1/2 milione di dollari contro la terapista per le sue fin troppo ovvie mancanze professionali (ha confessato più volte e per iscritto la relazione sessuale) [una psicologa non dovrebbe averne con un paziente negli U.S.A., n.d.R.]. Quando però la White ha capito di non poter ottenere una relazione stabile con me ha evidentemente deciso di unire le forze con la psicologa che stava sempre e comunque cercando di far sparire il problema "Carlo Parlanti".
Ed ora si consola della delusione con una casa rubata alle vere vittime di crimini sessuali, assistenza medica pagata, 2000 dollari al mesi di sussidi e la soddisfazione di aver distrutto per sempre la mia vita!”

 

Ricciardi: “Ritieni che ci siano stati errori dei tuoi precedenti legali nell'impostare la tua difesa? In particolare, ti chiedo se, forse ritenendo che il tuo fosse un caso facile, data l'inconsistenza delle accuse mosseti dalla tua ex compagna, abbiano trascurato dei particolari che comunque sarebbe stato giusto curare adeguatamente...”


Parlanti: “Quando abbiamo esaminato la documentazione esistente, abbiamo scoperto che il primo avvocato difensore ha nascosto (anche a noi) una mole enorme di evidenze di crimini e spergiuri, ovviamente con l'intento di salvare dall'imbarazzo polizia e colleghi di Ventura. Alcune delle denunce riguardano proprio queste omissioni, vi prego davvero di leggere la lista completa. Come può un professionista del Foro dichiarare in aula di non aver richiesto perizie sulle foto [della White, n.d.R.] perchè ben 2 esperti gli hanno confermato che è impossibile verificarne l'autenticità? A distanza di 5 anni tutto il mondo, persino il procuratore di Ventura, ammette la falsità delle foto ma nessuno ha chiesto spiegazioni a Bamieh [appunto, il primo avvocato difensore di Carlo Parlanti, n.d.R.] del suo comportamento criminale!”


Ricciardi: “ Nelle tue vicissitudini giudiziarie sembra finora che sia prevalso l'assurdo: non si è trattato cioè di una esperienza sì negativa che però avesse un evidente significato da potere insegnare, nel senso di non essere una di quelle situazioni ingiuste ma che si sarebbero potute facilmente evitare: ad esempio, una ragazza che accetti un passaggio da uno sconosciuto che poi tradisca la sua fiducia, avrebbe subito sicuramente una esperienza ingiusta, che però si sarebbe potuta facilmente evitare se fosse stata più prudente: questo, senza giustificare in alcun modo ciò che le potrebbe essere accaduto... Nel tuo caso, credi che, senza nulla togliere all'ingiustizia che ritieni di stare subendo, avresti potuto fare qualcosa per evitare una degenerazione tale di questa storia?”


 Parlanti: “Purtroppo nelle corti statunitensi non esiste l'onere della prova per accuse di violenza domestica od abusi sessuali (specialmente in California). La parola di una donna è ritenuta per legge valida a priori, senza bisogno di altre evidenze corroboranti.
Nel mio caso potete facilmente verificare come neppure il fatto di avere colto l'accusatrice in flagrante spergiuro sia valso a salvarmi il collo. Avrei dovuto informarmi ed astenermi dall’intrattenere rapporti mentre ero negli Stati Uniti per lavoro…o addirittura evitare del tutto di fare questa esperienza lavorativa a stelle e strisce! C’è un motivo per cui negli States ci sono 2 milioni e 1/2 di persone in prigione e dovrebbe essere abbastanza da spaventare chiunque”.

Ricciardi: “ Secondo il tuo parere, quale potrebbe essere il passo o i passi politici che l'Italia potrebbe fare e non ha ancora attuato per garantirti un giudizio equo e trasparente? A questo hai sempre tenuto massimamente, infatti, tanto da avere rinunciato ad un patteggiamento che, con un'ammissione di colpevolezza, ti avrebbe restituito la libertà in pochi mesi...”

 

Parlanti: “Alcuni dei crimini commessi durante la mia persecuzione sono di competenza delle nostre giurisdizioni e le autorità italiane ed europee dovrebbero cominciare a perseguirli duramente. Lo sceriffo di Ventura ha falsificato la mia fedina penale italiana dicendo al giudice che doveva decidere della mia cauzione che io avevo precedenti per stupro e rapina a mano armata in Italia!

La Procura di Ventura ha tenuto nascoste alla Procura tedesca tutte le evidenze a mio favore in modo da potermi estradare e cucinare a fuoco lento nelle loro prigioni di contea!

L’Italia dovrebbe cominciare da questi crimini, utilizzandoli per verificare la falsità di tutte le altre evidenze e pretendere che questa storia assurda venga risolta prima di sporcare definitivamente la professionalità di polizia e Procura di ben 3 nazioni!

Ricciardi: “Sarebbe possibile, che tu sappia, un ruolo anche dell'Unione Europea, tramite magari la Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo, per fare pressione sulle autorità statunitensi in modo da garantirti un processo corretto?”

Parlanti: “E’ la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo che ha validato la mia estradizione affermando che avrei avuto un processo equo negli Stati Uniti!?!?!?

Adesso che si sa che già allora la Procura di Ventura nascondeva prove e falsificava fedine penali di altre nazioni, e adesso che si conoscono le evidenze falsificate e gli impossibili racconti dell’orrore della White, non pensate che sarebbe loro dovere fare qualcosa?”

Ricciardi: “Tu sei nella prigione di Avenal in condizioni particolarmente restrittive, più di quelle consuete per un detenuto negli Stati Uniti, ed inoltre lo stesso trattamento che ti è riservato non mira particolarmente alla rieducazione, ad esempio essendoti stato impedito di lavorare al computer, la tua attività per cui da libero era particolarmente ricercato; la cosa che colpisce di più è che anche una volta fuori, se non sarai assolto, non potrai più dedicarti, negli U.S.A., alla tua attività di programmatore ed esperto informatico... Tenendo presente anche tutto questo, ti chiedo: in che modo vivi adesso e pensi che potrai vivere in futuro il tuo rapporto con gli Stati Uniti, Paese nel quale tu, nella tua vita cosmopolita, avevi trascorso un tempo significativo della tua esistenza?”

 Parlanti: “Avevo interrotto la mia esperienza statunitense nel 2002, profondamente deluso dalla vita in questa nazione. Questo sarebbe il miglior posto del mondo per lavorare, se si potesse condurre il resto della giornata a Milano o Dublino o Gibilterra.

Non penso che riuscirò a superare la paura e l’orrore che provo adesso ma di sicuro mi impegnerò anima e corpo perché si eviti di importare in Italia ed in Europa una macchina di giustizia così disumana e così profondamente corrotta come quella americana”.

Ricciardi: “Quali sono le persone che consideri maggiormente di dovere ringraziare per la dedizione dimostratati riguardo la tua storia processuale ed umana?”

Parlanti: “ Quell’infausto giorno in cui il giudice Cloninger mi ha ‘offerto’ 3 anni al 50% se avessi confessato lo stupro (e guarda caso avevo già scontato 11 mesi in Germania e 7 mesi a Ventura) ho preteso uno strappo alle regole per poter parlare con mia madre e con la mia fidanzata Katia che erano in aula al momento. E’ a loro che ho chiesto se mi avrebbero supportato nella mia decisione di stare dalla parte della giustizia e della verità. Lo hanno fatto e continuando a farlo, ogni giorno!

Non passa settimana che qualcuno dei miei sostenitori non “abbandoni” la “causa”; per semplice stanchezza o perché è difficile trovare parole di fronte ad ingiustizie e crimini così grandi e assurdi. Katia invece è sempre lì, ad urlare e piangere con me (qualche volta anche contro di me).

E poi tutte le bellissime persone che non conoscevo neppure e che hanno preso il posto nella mia vita di quei falsi amici che si sono squagliati come neve al Sole 5 anni fa!

Valentina, Mattea, Mara, Elisabetta, Agnesina, Daniela, Stefania, Stefano, Carlo…sono così tanti i nomi dei miei nuovi amici che è più facile chiederti di andare su Facebook e di unirti ai 1300 del gruppo Carlo Parlanti.

Se lo fai, per favore, scrivi sul muro da parte mia che sono loro la mia forza di urlare e vivere, soltanto loro!”

Introduzione e domande di Antonella Ricciardi [Questo servzio è stato pubblicato sui giornali Caserta24ore, Corriere di Aversa e Giugliano, Il Mezzogiorno di Napoli e Caserta, Italia Sociale, Rinascita (nella versione di carta stampata e in quella on line e locale "Rinascita Campania)", L'Altra Voce, Il Popolo d'Italia]



Antonella Ricciardi , 22 luglio 2009