Intervista ad Alfonso Pecoraro Scanio

Alfonso Pecoraro Scanio

In questa intervista, pubblicata in esclusiva sul Quotidiano di Caserta nel corso di un incontro pubblico tenutosi a Sessa Aurunca, parla Alfonso Pecoraro Scanio, leader nazionale dei Verdi, che in questa occasione ha incontrato diversi dirigenti della federazione casertana del partito. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco della cittadina, Meschinello, ed il presidente del Parco naturale di Roccamonfina e Foce Garigliano, Raffaele Aveta, cui si è dovuta anche l'organizzazione di una variopinta e folkloristica sfilata di abitanti di quel comune nei costumi tradizionali, accompagnati da una banda musicale. Questa sfilata ha voluto simbolizzare anche l'importanza della conservazione e valorizzazione di certe tradizioni, da coniugare anche con l'innovazione. Nel corso del suo intervento pubblico, Pecoraro Scanio, che ha toccato temi internazionali, nazionali e locali, ha in particolare sottolineato quanto la sua idea di progressismo sia lontana da quello di Tony Blair, definito guerrafondaio, e respinto, nonostante questi si collochi a sua volta a sinistra. Infatti, Pecoraro Scanio ha illustrato un suo programma di ben altra sinistra, con ai primi posti il ritiro delle truppe italiane dall'Irak, coinvolte in un dramma sempre più ingestibile, che ha visto alcuni militari coinvolti in episodi di vera e propria guerra. Rimangono fondamentali, nelle prospettive da raggiungere indicate da Pecoraro Scanio, la salvaguardia dell'ambiente e degli animali, quindi degli esseri più indifesi. A questo proposito si può ricordare in particolare la generale opposizione dei Verdi alla proposta di Onnis, che vorrebbe ammettere la caccia nei parchi, nei giardini pubblici, estendere la stagione venatoria e depenalizzare alcune pratiche attualmente considerate di bracconaggio.


D.) Onorevole Pecoraro Scanio, quali sono i motivi, più in dettaglio, per il quale è a favore di un ritiro immediato delle truppe italiane dall'Irak, quale passo per una politica di pace, contro aggressioni militari?


R.) Perchè è una vergogna aver mandato dei soldati in un Paese, avendo bombardato tanti civili: ciò sta costando tantissimo, in termini di vite umane ed economici. Tutto ciò ha peggiorato la situazione a livello internazionale, inoltre l'occupazione militare è un grande regalo al terrorismo, perchè questa vicenda dà un motivo ai terroristi, alimentando il loro fanatismo.


D.) Oltretutto questa presenza militare segue direttamente la guerra illegale voluta da Bush contro l'Irak, e tutt'ora è subordinata a Bush, il che aggrava la situazione: trova?


R.) E' appunto così.

Il leader curdo Ocalan

D.) Lei sarebbe favorevole ad un'adesione della Turchia all'Unione Europea se venisse attuata una revisione del processo al leader curdo Ocalan, a questi non così sfavorevole (è una proposta portata avanti anche dalla deputata verde Laura Cima), o considera ci siano altri ostacoli a monte che non favoriscano questa adesione?


R.) Oggi il problema sono i diritti civili e una svolta democratica, come hanno sempre chiesto i nostri parlamentari europei, che hanno sempre seguito con forza questa linea. Noi non abbiamo nessun problema per l'adesione in sè, anzi la condividiamo, se però si attuano queste svolte.

D.) Può indicare i motivi più profondi per i quali lei si oppone alla privatizzazione dell'acqua, alla quale si è opposta anche la federazione casertana dei Verdi, con particolare riferimento alla vicenda dell'Ato2?


R.) Sono i motivi del contratto mondiale dell'acqua e delle battaglie che abbiamo fatto, a cominciare da Porto Alegre: l'acqua è un bene primario a cui i cittadini devono avere l'accesso, e non si può creare un meccanismo di privatizzazione che permetta un controllo e anche uno spreco della risorsa, perchè se il controllo è privato c'è l'interesse a far consumare quanta più acqua è possibile. Il nostro interesse in realtà è invece di avere una gestione sana delle acque.

Un'immagine del castagneto nel Parco naturale di Roccamonfina e Foce Garigliano


Leggi anche:
Intervista a Lello Aveta
[Questo articolo è stato pubblicato sul giornale il Quotidiano di Caserta]



Antonella Ricciardi , 24 settembre 2005